laFiorita
Ferruccio Elio ArturoLamborghini
L’ingegnere Ferruccio Lamborghini ha origini ferraresi. Nato il 28 aprile del 1916 a Renazzo di Cento, apre tutte le sue fabbriche tra Ferrara e Cento. Nel ’47 divenne ricco e famoso per i trattori, poi nel 1963 si buttò per sfida anche nel mondo delle super sportive “ di razza”, anche qui con grande successo. La sua creazione più famosa, la Miura (realizzata per sfida nei confronti di Enzo Ferrari, ndr), è tuttora esposta al Moma di New York come uno dei capolavori dell’arte contemporanea. L’azienda fu venduta dallo stesso ingegnere – si parla per problemi di liquidità legati al settore dei trattori - ad una realtà svizzera negli anni 70, passò poi alla Chrysler, ad un gruppo di investitori indonesiani e, infine, nel ’98 all’Audi. Ferruccio era figlio di contadini e, anche se da giovane non volle seguire le orme dei genitori per dedicarsi alla sua passione motoristica (per produrre capolavori quali Miura, Countach, Espada, Jarama e Urraco), a 55 anni visse una specie di "ritorno alle origini" quando si trovò per caso a Panicale (Pg) e vide quella che sarebbe diventata la sua futura terra. Nei primi anni 70 subentrò alla proprietà di una azienda agricola e vi si dedicò anima e corpo, da grande amante della terra e della campagna quale era. L’azienda fu impostata da subito verso l’innovazione e la viticoltura, con un occhio puntato al futuro, eseguendo ricerche sul terreno e impiantando varietà inconsuete per l’epoca, come Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo. La prima annata ufficiale di vinificazione risale al ‘75, lo stesso anno di nascita di Patrizia, la figlia di Ferruccio e l’attuale proprietaria della struttura. Da qui l’ingegnere non si mosse più, se non per tornare sporadicamente a Bologna nel week- end. Grazie anche all'apporto della sua compagna di vita, Maria Teresa cane, negli anni l’azienda è stata ampliata, abbellita, e lo stesso ingegnere vi realizzò un agriturismo ed un campo da golf disegnato da lui. Ferruccio Lamborghini morì in questa terra nel 1993 e da allora la Tenuta è passata nelle mani della figlia Patrizia che ne ha ammodernato la concezione e la produzione, mettendola di diritto tra le migliori aziende vitivinicole dell'Umbria e non solo.
"Molti sono gli aneddoti legati alla sua vita ritirata lungo la riva del lago Trasimeno. Poco dopo il passaggio della Lamborghini dal gruppo Mimran a Chrysler, tra l’87 e l’88, lo andò a trovare in azienda Lee Ia cocca accompagnato dal suo entourage, che al tempo era presidente e amministratore delegato di Chrysler e candidato alla Casa Bianca. Ferruccio ricevette la delegazione in pantaloni corti e infradito, come era solito vestire in azienda, ma l’episodio più curioso fu legato al ghiaccio; visto che Iacocca e il suo staff beveva tutto “on the rocks”, dovette mettere in moto tutti i frigo della tenuta per soddisfare la domanda. "
"Legate al luogo anche piccole scommesse. La più frequente era quella della sigaretta appoggiata sul motore della sua macchina preferita, la Miura, che utilizzava anche per andare in vigna: “Scommetti che metto una sigaretta accesa sopra i cilindri, accendo il motore e la sigaretta non cade?”, diceva a tutti."
"Nel suo museo conservava la macchinina che aveva costruito per il figlio Tonino (che ebbe nel ’47 dalla prima moglie, giovanissima, che morì di parto, ndr), la stessa macchina, dotata di motore e retro marcia, che fu poi utilizzata anche dalla figlia Patrizia (nata nel ’75 dalla compagna Maria Teresa Cane, ndr). Patrizia amava usarla in retro marcia, visto che, in quella modalità, era molto più veloce; capitava spesso quindi che la bambina andasse a finire nei fossi e fosse ripescata dal capo operaio, finché alla fine l’ingegnere decise di togliere dalla piccola vettura la retro marcia."
"La sua ultima creazione fu il campo da golf, che disegnò, pensò e realizzò alla fine degli anni 90 all’interno della tenuta umbra. Tanto che quando morì, il 20 febbraio del ‘93, seppur la club house fosse già funzionante, doveva ancora essere inaugurata ufficialmente (inaugurazione che avvenne poi nel corso della stessa estate dell’anno della sua scomparsa, ndr)."